VENERDI' 11 FEBBRAIO 2005:
Dopo aver passato la settimana a raccattare informazioni su che percorsi fare con gli sci, dove dormire, noleggiare l'auto... eccoci alle 2 e mezza del pomeriggio prendere permesso e partire per Verona. Destinazione... ETNA!
E così alle 4 e mezza ecco Kepo e Mich al check in Meridiana a Verona a scoprire che oltre al biglietto, la compagnia aerea vuole, tanto per gradire, altri 20 Euro a tratta solo per spedire gli sci! Alla faccia! Meglio berci sopra, e così, aspettando l'imbarco ci scappano un paio di birre medie a testa. Lì in aeroporto compaiono anche Pulcibus e un altro collega romano, che, a far bene, dovrebbero berci sopra anche loro visto che l'azienda li manda a Roma in trasferta con lunedi', e volendo passarsi il weekend a casa loro (Roma) sono costretti a pagarsi il volo di tasca loro visto che l'azienda non permette il cambio data!
Alle 7 eravamo già a Catania, a trattare con la bella mora dell'autonoleggio per farci dar sopra alla macchina a noleggio un paio di catene che non aveva....vabbè poco male, se ci avessero fermato per divieto di transito causa neve, avremmo continuato da lì direttamente con sci e pelli di foca...
E così, eccoci consegnata una bella Smart ForFouralla faccia della Lancia Y che avevamo noleggiato!) con cambio automatico! Nel giro di tre quarti d'ora eravamo già a Zafferana Etnea, dove avevamo prenotato l'hotel olimpo... che lusso! Le intenzioni erano di stare una notte sola in hotel e l'altra cercare un posto in un rifugio, ma dato che Iginio (il proprietario) ci ha proposto uno sconto se ci fossimo fermati di più, abbiamo fatto l'"upgrade" alle 2 notti e mezza pensione! Ci siamo messi subito a nostro agio in camera facendola ben presto, tra sci zaini e scarponi, diventare un magazzino! (..e l'indomani, con gli scarponi indossati per tutta la giornata, una porcilaia avrebbe puzzato meno!)
Tra un goccio di vino rosso e un limoncello eccoci scorprire che il "famoso" Seby lava (letto come riferimento sulla relazione dell'Etna del sito Over the Top) altro non era che il figlio di Iginio e l'indomani sarebbe stato in hotel.
Per decidere l'itinerario il dubbio più grosso rimaneva la transitabilità delle strade. Dal versante sud, schivando la polizia, la macchina saremmo riusciti a portarla al rifugio Sapienza, ma del versante nord non c'era uno straccio di indizio... tant'è... va rischiata!
SABATO 12 FEBBRAIO 2005:
La mattina, abbiamo fatto svegliare di buon'ora anche la signora dell'hotel per farci la colazione alle 6 e mezza (e scaldarmi la mia onnipresente thermos di brulè). Direzione Rifugio Citelli (Etna Nord) da Fornazzo. Da lì avremmo messo gli sci e saremmo saliti prima sui pizzi Deneri, quindi sul cratere di NordEst. Il problema e' che da quella strada in macchina non si arrivava da nessuna parte: a quota 1000 la fresa s'era fermata lasciando al posto della strada un muro di neve... peccato che la strada era monocorsia e le due Jeep davanti a noi s'erano già girate sulla neve e noi invece... non avevamo mica il 4x4! Non ho ben capito com'ha fatto ma il Mich con una sgasata, una frenata e un'accellerata ha fatto fare un 180 alla macchina e in men che non si dica eravamo a Linguaglossa a imboccare a 110 km/h la strada (da 50 km/h) che sale a Pian Provenzana.
Peccato che a 1450 ci fosse la vigilessa di Linguaglossa che ci impediva di salire se non con catene...ma quella non era la strada per il Citelli, la nostra strada non era ancora spalata, e cosi' montate le pelli ci siamo avviati. Dopo tre chilometri di strada piana, era quindi ben visibile il canalone a Y, dal quale si sarebbe scesi, e così si è deviato verso i dossi a sinistra di tale canale. Se la partenza dalla macchina era stata verso le 9 e 20, dopo un paio d'ore di salita s'era già nelle vicinanze della cima dei Pizzi Deneri e dell'osservatorio (2830m.). Se le condizioni meteo fino a questo punto erano state ottime (almeno per il percorso fatto, visto che Pian Provenzana era invece avvolto da nubi e verso nord il tempo non prometteva niente di buono), dalla cima dei Pizzi in poi il procedere era tormentato da un forte vento freddo, il quale ha praticamente annullato la pausa che ci si era riproposti di fare in cima ai pizzi, e così... avanti!
Si doveva quindi scendere nella piana sotto il cratere ed iniziare la salita finale sul cratere. Il Kepo ormai alla frutta con 10 cm. di zoccolo sotto le pelli e il Mich che non mollava, anzi andava a prendere i tipi incontrati la mattina con la Jeep sulla strada mare e neve e che lasciata la Jeep erano partiti da lì per fare la cima!
Passata quota 3000, il vento diventava sempre più fastidioso e a tratti, la neve sollevata dalla tormenta annulava la visibilità. In ogni caso procedendo su neve ventata e sporca di cenere siamo arrivati a quota 3200, dove ci siamo fermati tutti e... ho riconosciuto che lo scialpinista dalla Jeep, che era partito da quota 1000m., altri non era che Saro! L'autore dell'unica guida scialpinistica dell'Etna (che consultata in biblioteca, ci aveva orientato sul percorso da farsi per la salita al vulcano).
Dopo un buon goccio di brulè, e constata l'inutilità di fare gli ultimi 100 metri per raggiungere il bordo del cratere, sia per la cenere sulla neve, che per il vento, che per il fumo che contornava la cima, ci siamo girati e siamo tornati tutti ai pizzi Deneri. Fino a questo punto, la sciata non era nulla di speciale: neve ventata e "gessosa", ma dai pizzi in giù, nel mitico canalone a Y era una goduria! Trasformata, con firn a tratti! Giunti in fondo al canalone, su consiglio di Saro, abbiamo preso il canalone quarant'ore (a sinistra) per tornare verso la macchina. E qui la sciata si faceva ancor più divertente trovando anche, al centro del canale, polvere! Rimaneva poi un lungo pianoro di bosco da attraversare (almeno un'ora) per tornare alla strada che nel frattempo gli spazzaneve avevano pulito! Quanta neve! E questo lo si capiva dal buco nel quale si doveva saltare dal bosco per arrivare sulla strada!!! Quasi 2 metri a 1500m.!!!!
Tornando alla macchina, c'è stata l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con una coppia di snowboarder bergamaschi che, avendo passato la giornata a Pian Provenza tra le nuvole...si eran divertiti ben poco...e per di più lasciavano intravedere un nefasto evolversi delle condizioni meteo per l'indomani. Scendendo verso valle ne abbiamo aprofittato ad usare le pale da valanga, che avevamo dietro, per aiutare una macchina rimasta bloccata nella neve a uscirne…. rimanendo pero' a nostra volta bloccati: e anche peggio! Con dietro lo spalaneve che suonava per passare e le macchine in colonna che suonavano sclerate, non eravamo piu' in grado di inserire le marce….. e chi se lo ricordava che col cambio automatico per partire bisogna tener premuto il freno???
Dopo 1800m. di dislivello sotto il sole, non poteva certo mancare una buona birra a Zafferana, prima di andare a infestare con gli scarponi la camera dell'hotel... A cena, abbiamo finalmente conosciuto Seby lava, e anche lui oggi era stato sul vulcano: in valle del Bove a vedere la colata attiva tutt'ora. A cena è venuto anche Saro con la famiglia, e sebbene avesse voluto venire con noi l'indomani per un'altra sciatona, era impegnato ad insegnare a sciare ai bambini e così ci ha però consigliato di andare a Etna sud, e da lì, risalita la Montagnola, prendere un divertente canalone esposto a nord per un dislivello totale di 1400m. circa.
DOMENICA 13 FEBBRAIO 2005:
Detto, fatto, la mattina, dopo aver chiuso i conti con l'hotel, siamo partiti per Nicolosi, rif. Sapienza, dove però tirava veramente un vento infame, e così dopo un punch caldo al rifugio, si è deciso di tornare verso il Citelli a vedere se le condizioni meteo fossero migliori.
Tra una cosa e l'altra, siamo tornati sulla strada Mare Neve, sempre interrotta a 1000m. di quota. Purtoppo erano già le 11 e la neve cominciava già a diventare pappa. In compenso non c'era un filo di vento e con un sole che "spaccava le pietre" non c'era niente di meglio che lasciare gli sci in macchina ed avviarsi a piedi sulla strada innnevata, battuta da un 4x4.
Lungo il cammino, abbiamo incontrato un ragazzo del posto (sotto Fornazzo) con un cane S.Bernardo(!) col quale abbiamo proseguito la camminata e...anche qui in Sicilia si lamentano del calo della quantità di neve (eccezzion fatta quest'anno) caduta l'inverno e anche sulle famigerate quote uva/arance imposte dall'U.E.: tutto il mondo è paese!
Dopo una camminata di 15 Km. era ora di mangiare (e bere!) qualcosa, quindi dopo i regali di rito da portare a casa (il Kepo con una bottiglia di Limoncello, il Mich con un broccolo!), via a restituire la macchina in aeroporto (sarà poi stata restituita? Scesi dalla macchina, è arrivato un tipo in giacca e cravatta ci ha chiesto le chiavi, firmato una ricevuta e ci ha salutato... ma sarà veramente stato il noleggiatore???). Beh, male che vada l'assicurazione contro il furto era stata fatta, e c'e' da dire che la macchina l'abbiamo sfruttata a pala! Trecento chilometri in meno di due giorni, su e giu' dall'Etna, tra neve e fango!
Dopo una buona birra e una lucidata di occhi (con le belle mediterranee che girano in aeroporto...) i brindisi non erano ancora finiti! Meglio berci sopra con un Mandarinetto al fatto che al controllo bagagli il Mich non è riuscito a passare col suo coltello serramanico: era rimasto nel bagaglio a mano e glielo hanno sequestrato... ma anche fosse riuscito a passare, per dove avremmo scelto di dirottare l'aereo? Katmandu' o Amsterdam????
P.S. A differenza delle altre relazioni questa, l'ho tenuta ineramente in Italiano per permettere agli amici siciliani di leggerla… e a cui mando i saluti! Saro, Seby lava, Iginio e il ragazzo col San Bernardo…